Perché al Vanini si studia il Latino con il Metodo attivo

I metodi attivi utilizzati nella scuola, nel presentare la "lingua morta" esattamente come si farebbe per qualsiasi altra lingua moderna, mirano ad una padronanza "da parlante", con l'obiettivo di ovviare al disinteresse piuttosto frequente degli studenti e all'effettiva inefficacia del metodo tradizionale.  La semplice realtà dei fatti è che spesso il Latino viene presentato in maniera troppo teorica, concentrandosi eccessivamente sulla già complessa grammatica della lingua, in maniera poco fluida; la quale, nel migliore dei casi, fornirà allo studente niente più di un complesso schema di regole, coniugazioni e declinazioni, consultabile al momento della traduzione, che lo studente interpreta piuttosto come la "decifrazione" di un testo.

Le ragioni del No

Metodo Grammaticale traduttivo (MGT)

Le ragioni del SI

Metodo induttivo Contestuale (Attivo)

1. Il docente enuncia le regole morfologiche e sintattiche presentate mediante terminologia metalinguistica e in comparazione con la lingua madre (L1) dell’apprendente, utilizzando per la spiegazione la L1;

2.  Il docente si avvale di procedure pedagogiche che sono finalizzate a stimolare la riflessione linguistica sul riconoscimento della struttura morfo-sintattica;

3.  Il docente pretende la verbalizzazione delle regole e la loro applicazione all’interno della frase;

4.  A volte sono presentate liste di vocaboli di cui è generalmente data anche una traduzione nella lingua materna a discapito dell’appropriatezza contestuale.

5.  Con questo metodo gli studenti considerati più bravi sono quelli di “tipo accademico”[1] poiché si privilegia uno stile cognitivo di tipo analitico, stimolati e motivati dall’alta astrazione della riflessione linguistica e dalla possibilità di impiegare le conoscenze dichiarative cioè grammaticali relative alla lingua madre. Viceversa, il tipo di studente “non accademico”, il cui stile cognitivo non è analitico, è costretto ad imparare a memoria le regole grammaticali ma non è in grado di utilizzarle per decifrare il significato di frasi o testi. Per lui, la pratica traduttiva rimane un esercizio frustrante e incomprensibile.

1. Il docente espone l’apprendente a testi costruiti secondo lo schema della ricorsività e la spiralità, procedendo dal semplice al complesso;

2. Lo studente incontra strutture e funzioni linguistiche in contesti reali, ne comprende il funzionamento in situazioni reiterate e diversificate, in questo modo, pratica e teoria della lingua non sono mai disgiunte in Lingua latina;

3. L’alunno comincia a fissare le conoscenze così acquisite grazie a un’accurata descrizione grammaticale che, capitolo dopo capitolo, lo porterà alla scoperta dell’intricato mosaico morfo sintattico;

4.  Alla spiegazione funzionale dell’insegnante, fanno eco le descrizioni dei fenomeni grammaticali sempre illustrati con un linguaggio semplice;

5.  L’insegnante induce lo studente a focalizzare l’attenzione sugli schemi a margine che compendiano forme e strutture da imparare;

6.  Le nozioni linguistiche, apprese dalla lingua viva, sono consolidate da un apparato ricchissimo di attività pratiche: completamenti morfosintattici e lessicali, risposta a domande, scelta multipla; drammatizzazioni, trasformazioni, esercizi di caccia all’errore, descrizione d’immagini, composizioni guidate e libere, sinonimi e contrari, trasformazioni ecc. Non solo traduzioni, quindi, ma una grande varietà, anche ludica di attività da svolgere sia a scuola che a casa;

7. La pratica di un metodo induttivo contestuale anche nell’insegnamento del Latino, oltre che in tutte le Lingue straniere insegnate, ha permesso ai docenti del Dipartimento di Lettere di andare al di là dell’angustiante specialismo delle discipline classiche, prospettando non solo nuovi approcci metodologici, ma anche nuove forme di valutazione e persino permettere agli studenti di acquisire le certificazioni delle competenze linguistiche secondo i Livelli del QCER (Quadro Comune di Riferimento Europeo);

8. La pratica dei metodi attivi ha indotto, poi, in maniera quasi naturale, a scegliere di approfondire lo studio del latino passando dalla lingua inglese, attraverso la Disciplina LATIN Cambridge IGCSE, nel Corso potenziato Cambridge che vede lo studio di Physics, English as a Second Language, Biology e Latin come discipline studiate per l’acquisizione delle certificazioni IGCSE.

9. Dalla didattica Cambridge IGCSE, il dipartimento di Italiano e Latino ha tratto importanti spunti per la strutturazione di prove di  competenza per classi parallele.  

 

 

IL LATINO CHE PIACE ALLE AZIENDE E FA CURRICULUM
IL LATINO NON VUOLE MORIRE
IL LATINO ORA FA CURRICULUM
LATINO: LINGUA MORTA, A CHI?